mercoledì 21 aprile 2010

Qualche "Pinocchio" di troppo intorno all'interramento della Rho-Monza...

Giovedì scorso è andata in scena una pantomima indegna in Aula Consiliare.
Lo spettacolo di cabaret proposto dall'Amministrazione Comunale prevedeva l'intervento di alcuni sedicenti tecnici della società ProIter, incaricata dalla Milano-Serravalle di predisporre un progetto alternativo a quello preliminare della Rho-Monza che prevede uno scavalco della Milano-Meda in viadotto. Questo per dare ai cittadini elementi certi, tecnici, incontrovertibili su cui valutare fattibilità ed utilità di una opzione di interramento.
Non ho nessuna ragione di intentare un processo alle intenzioni della maggioranza. Diamo quindi per buono lo spirito sotteso. Quello che lascia perplessi però è stata la conduzione dello show da parte dei suddetti tecnici. L'impressione è stata quasi che si volesse costruire un ragionamento apparentemente logico ed obbiettivo, e quindi incontestabile, volto però a dimostrare una verità precostituita e cioè che l'interramento non si può fare perché troppo costoso e per giunta peggiorativo sotto il profilo sanitario-ambientale (sic!). Ripeto, è solo un'impressione, per carità: so anch'io, essendolo a mia volta, che un tecnico deve limitarsi a fornire elementi oggettivi esplicativi di una determinata soluzione - per l'appunto - tecnica o di un ventaglio di opzioni - per l'appunto - tecniche alternative, senza farsi distogliere da valutazioni che non siano - per l'appunto - tecniche, ma la sensazione di disorientamento rimane.
Due i punti veramente incomprensibili a mio giudizio, i quali però finiscono per orientare in modo sostanziale il giudizio finale negativo verso il progetto alternativo e che hanno gettato anche i cittadini presenti - non tecnici - nello sconforto.
Il primo riguarda l'inserimento della complanare all'interno del progetto alternativo. La sua necessità è stata argomentata in modo confuso, fumoso. Si è fatto riferimento alle solite matrici origine-destinazione ma chiunque abbia avuto modo di trattare simili tematiche sa benissimo come da questo tipo di elaborazioni pseudo-oggettive si possa far saltare fuori, in buona o cattiva fede, qualsiasi elemento di supporto a qualsiasi tesi precostituita. Quel che è certo è che il suo inserimento fa lievitare ENORMEMENTE la spesa della soluzione alternativa: perché non presentare allora due ipotesi alternative, una con complanare e l'altra senza ???
Il secondo riguarda la presentazione che è stata fatta dei dati di impatto ambientale. Ho avuto la percezione netta che si "giocasse" sui dati in modo da andare ad evidenziare proprio gli indicatori sfavorevoli alla soluzione alternativa. Si è posto infatti l'accento sulle CONCENTRAZIONI agli imbocchi del tunnel, che ovviamente sono previste alte: ma non è stato fatto notare che dalla mappa si evinceva chiaramente che tali concentrazioni all'imbocco, sottoposte alla diluizione dell'atomsfera, CALAVANO DRASTICAMENTE nel giro di poche decine di metri dagli imbocchi stessi !!! E poi perché nessuno ha fatto notare come in realtà le concentrazioni cambino (ed in meglio, peraltro, sulla gran parte del tracciato alternativo), ma i volumi di emissioni rimangano ovviamente uguali ??? Si è trattato, in sostanza, di un gioco delle tre carte inaccettabile.
Possiamo poi entrare nel tecnico e chiederci perché l'opera alternativa è stata ingiustificatamente sovradimensionata (dimensione della canna, lunghezza tracciato, numero, posizione e tecnica costruttiva delle piazzole di emergenza, ecc.), ma non è questo il punto: a me pare che si sia cercato di disinnescare ed azzoppare, con argomentazioni ammantate di obiettività in quanto espresse da sedicenti tecnici, un'opzione - quella dell'interramento - che forse in realtà non si vuole nemmeno prendere in considerazione. Perché non si vuole prendere seriamente in considerazione l'opzione interramento della Rho-Monza?
Noi in questa sede ci sentiamo di esprimere nuovamente un auspicio: che l'Amministrazione Comunale sia in grado, sulla vicenda della Rho-Monza, di tutelare gli interessi dei cittadini della comunità padernese, e non si limiti invece a dare copertura in loco a scelte politiche prese in altra sede, e scelga quindi di agire con spirito di servizio e non con spirito di parte volto forse a gratificare i referenti politici nelle alte sfere provinciali e regionali.
Il cabaret dell'altra sera, spiace dirlo, va in un'altra direzione.

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